Accessibilità digitale: sito web inclusivo (e a norma) per le aziende

L’accessibilità digitale non è solo un dovere normativo, ma un’opportunità concreta per migliorare la qualità dell’esperienza online e raggiungere un pubblico più ampio. È un tema che ci sta particolarmente a cuore: in Jam Area, a Verbania sul Lago Maggiore, ci impegniamo ogni giorno per progettare soluzioni digitali che siano belle, funzionali e soprattutto accessibili.
In questo articolo affrontiamo con un taglio pratico e strategico le domande più frequenti sull’accessibilità web, per aiutare le aziende a comprendere cosa significa davvero essere inclusivi online e come adeguarsi alle normative in vigore, prima tra tutte l’European Accessibility Act.
Cos’è l’accessibilità digitale e perché è importante?
Accessibilità digitale significa garantire che tutti gli utenti – indipendentemente da disabilità visive, motorie, cognitive o sensoriali – possano accedere e utilizzare servizi e contenuti digitali senza barriere.
Non si tratta solo di rendere “leggibili” i siti ai software per ipovedenti: si tratta di creare esperienze che siano intuitive, comprensibili e utilizzabili da chiunque. È una questione di equità, di diritti e, per le aziende, di responsabilità e reputazione.
Un sito accessibile:
- raggiunge un pubblico più ampio;
- migliora la user experience per tutti;
- rafforza l’immagine del brand;
- è più performante anche a livello SEO;
- evita rischi legali e sanzioni.
Quali sono le normative di riferimento?
Nel contesto europeo e italiano, le normative di riferimento sono:
- Legge Stanca (Legge 4/2004): norma italiana che obbliga le pubbliche amministrazioni e i soggetti che offrono servizi pubblici a garantire l’accessibilità dei propri strumenti digitali.
- European Accessibility Act (EAA): direttiva europea che entrerà pienamente in vigore il 28 giugno 2025, e che impone a tutte le aziende che offrono servizi digitali (siti, e-commerce, app) di renderli accessibili, se superano i 10 dipendenti o i 2 milioni di euro di fatturato.
Queste norme non sono opzionali: ignorarle può esporre le aziende a sanzioni amministrative, danni reputazionali e ricorsi legali.
Cosa rischi davvero se non rendi accessibile il tuo sito
Non adeguarsi ai requisiti di accessibilità digitale non è solo una questione formale: comporta conseguenze concrete, gravi e documentate, sia dal punto di vista economico che reputazionale.
Se sei un ente pubblico
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Rischi sanzioni da 500 a 5.000 euro, come previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) e dalla Legge Stanca (L. 4/2004).
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I dirigenti responsabili possono incorrere in sanzioni disciplinari in caso di inadempienza.
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I contratti stipulati senza rispettare i criteri di accessibilità possono essere dichiarati nulli.
Se sei un’azienda privata
Con l’introduzione dell’European Accessibility Act (D.lgs. 82/2022), le imprese che non si adegueranno entro il 28 giugno 2025 rischiano:
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Sanzioni fino a 40.000 euro per mancata conformità.
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In caso di violazioni sistematiche, le grandi imprese (con fatturato annuo superiore ai 500 milioni di euro) possono essere multate fino al 5% del loro fatturato annuo.
Rischi comuni a tutti i soggetti non conformi
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Azioni legali da parte di utenti esclusi dai servizi digitali.
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Esclusione da gare pubbliche, appalti, bandi e fondi europei, che richiedono la conformità come prerequisito.
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Danni reputazionali, con perdita di fiducia da parte di clienti, utenti e stakeholder.
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Penalizzazioni SEO, dato che motori di ricerca come Google premiano l’usabilità e l’accessibilità.
Se non sei sicuro della conformità del tuo sito web, contattaci per una verifica preliminare.
Chi deve adeguarsi?
Tutti i soggetti che operano in ambito digitale e che rispondono a questi criteri:
- aziende con più di 10 dipendenti;
- aziende con un fatturato annuo superiore a 2 milioni di euro;
- enti pubblici e para-pubblici;
- organizzazioni che forniscono servizi digitali ai cittadini europei;
- imprese con 500 milioni di euro di fatturato medio negli ultimi tre anni di attività (non è riferito solo alle singole aziende ma anche a tutte le unità collegate ai Gruppi di imprese).
Il principio è chiaro: se un servizio è pubblico, deve essere accessibile a tutti, anche nel digitale.
Cosa sono le WCAG e quali livelli esistono?
Le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) sono linee guida internazionali che definiscono le regole per rendere i contenuti web accessibili. Si basano su quattro principi:
- Percepibile: l’utente deve percepire le informazioni.
- Utilizzabile: deve poter interagire con gli elementi.
- Comprensibile: i contenuti devono essere chiari.
- Robusto: compatibilità con diversi strumenti assistivi.
I livelli di conformità sono:
- Livello A (minimo);
- Livello AA (intermedio e consigliato);
- Livello AAA (avanzato, raccomandato in specifici contesti).
In Jam Area lavoriamo per raggiungere il livello AA come standard minimo, garantendo equilibrio tra usabilità e compatibilità tecnica.
Come verifichiamo e adeguiamo il tuo sito in modo completo
Il nostro processo di adeguamento all’accessibilità digitale prevede diversi step:
- audit completo dello stato attuale del sito e dei contenuti;
- analisi di codice, interfaccia e struttura semantica;
- revisione e ottimizzazione UX per garantire navigabilità e leggibilità;
- sviluppo di interfacce accessibili e contenuti alternativi;
- test tecnici e manuali con strumenti specifici e simulazioni utente;
- redazione della dichiarazione di accessibilità;
- supporto formativo al team interno per mantenere il livello raggiunto.
Lavoriamo a stretto contatto con il cliente per garantire piena conformità, senza sacrificare l’identità visiva o la qualità estetica.
Contatta il nostro Team, per una verifica preliminare.
Cos’è la dichiarazione di accessibilità e cosa deve contenere?
Ogni sito accessibile deve presentare una dichiarazione che riporti:
- il livello di conformità raggiunto;
- gli eventuali contenuti non conformi e motivazione;
- modalità per segnalare problematiche;
- data dell’ultima verifica.
Quali sono i vantaggi di un sito accessibile?
Investire nell’accessibilità genera benefici trasversali:
- ampliamento del pubblico (circa il 15% della popolazione ha una disabilità);
- miglioramento generale dell’usabilità;
- ottimizzazione per i motori di ricerca (struttura chiara, alternative testuali);
- migliore reputazione aziendale;
- riduzione del rischio legale e di sanzioni.
In sintesi, l’accessibilità fa bene al business, oltre che alla società.
L’accessibilità digitale non è solo una questione tecnica: è una responsabilità culturale e una scelta strategica. Significa creare esperienze che mettono al centro le persone, senza esclusioni.
Noi di Jam Area crediamo che la bellezza del design debba andare di pari passo con la fruibilità universale. Per questo accompagniamo le aziende in ogni fase del percorso di adeguamento: audit, UX, sviluppo, contenuti, test, dichiarazioni.
Se anche tu vuoi rendere il tuo sito (o la tua piattaforma) accessibile, inclusivo e allineato alle normative, contattaci. Portiamo valore digitale che si vede e si vive. Da tutti.
FAQ sull’accessibilità digitale
Chi ha l’obbligo di rispettare l’European Accessibility Act?
Tutte le aziende che forniscono servizi digitali ai cittadini europei e superano i 10 dipendenti o 2 milioni di euro di fatturato annuo. Anche le organizzazioni no profit sono coinvolte se rientrano in questi parametri.
Cosa succede se il mio sito non è accessibile?
Potresti incorrere in sanzioni da parte dell’AgID o degli organi europei competenti, subire danni reputazionali o azioni legali da parte degli utenti.
Cosa sono le WCAG?
Sono le Web Content Accessibility Guidelines, le linee guida internazionali che definiscono i criteri per garantire l’accessibilità dei contenuti digitali.
Posso risolvere tutto con un plugin o un overlay?
No, perché non assicurano la conformità alle normative. La Commissione Europea è chiara: i problemi di accessibilità vanno affrontati alla radice, agendo direttamente su codice, struttura del design e contenuti, e non attraverso soluzioni superficiali o temporanee.
Quanto tempo serve per adeguare un sito?
Dipende dalla complessità e dallo stato iniziale del sito.
È possibile mantenere un design accattivante pur essendo accessibili?
Assolutamente sì. L’accessibilità non significa rinunciare all’estetica, ma progettare con consapevolezza e attenzione a ogni tipo di utente.