Il brindisi diventa smart.
L’ e-commerce. Un business affermato, cresciuto esponenzialmente con la pandemia che tutto il mondo ha dovuto affrontare.
Sono stati i mesi dello smartworking al posto dell’ufficio, della DAD al posto della scuola in presenza e degli aperitivi con gli amici su Zoom.
La pandemia ci ha costretti a rivedere la nostra vita e le nostre attività, sia quelle più importanti, sia quelle più frivole, e ci ha spinti a trovare nuove soluzioni anche nel commercio.
Fino al 2019, l’Italia era tanto vino e poco online.
L’e-commerce si sta rivelando una vera e propria salvezza per il mercato del vino permettendo così la consegna diretta da parte di produttori/venditori e l’utilizzo di piattaforme che consentono di arricchire le cantine scegliendo le etichette migliori su Internet.
La rete può offrire al cliente molto di più della bottiglia di vino, può far vivere esperienze online in enoteche virtuali: percorsi specifici dedicati ad un vitigno o denominazione, consigli e suggerimenti in base alle preferenze e acquisti passati (grazie a preziosi algoritmi), schede tecniche precise per ogni bottiglia e perfino corsi e webinar per migliorare le proprie conoscenze professionali del mondo del vino.
Nell’anno del lockdown, il 27% dei consumatori totali di vino hanno comprato bottiglie tramite e-commerce, ovvero 8 milioni di italiani, sorprendente vero?
Nei primi sei mesi del 2020, secondo la ricerca sul vino di Nomisma, il mercato dell’e-commerce del vino ha raggiunto un valore di 75,5 milioni di euro, il doppio rispetto al 2019, un vero e proprio boom delle entrate!
Sia durante i mesi in casa dell’anno scorso, sia con le nuove restrizioni del periodo autunnale, è aumentata in maniera importante la ricerca su Google delle parole “vino online”.
Va forte anche la consegna a domicilio che ragiona con logiche diverse ma sempre vincenti. Mentre l’e-commerce offre la classica esperienza con una consegna rapida, ma non immediata, con il Wine delivery è possibile comprare del vino proprio quando ci si rende conto di essere rimasti senza e di averne bisogno in quel momento, magari per una cena romantica a casa.
Inoltre, per emergere dai concorrenti si può puntare su vari servizi aggiuntivi, come per esempio la consegna a temperatura giusta delle bottiglie oppure offrire delle “box ad effetto sorpresa” per chi vuole provare nuove esperienze enologiche e far conoscere al meglio la propria cantina.
Nel settore vinicolo, e non solo, il Covid ci ha insegnato che la multicanalità rappresenta una strategia fondamentale sia per minimizzare i rischi di mercato che per accrescere le opportunità di business.
Ora ci rivolgiamo a voi, lavoratori del settore wine&spirits, cosa mettere in agenda da domani?
Forse è tempo di rafforzare il servizio online per chi già possiede una piattaforma, magari migliorando la navigazione e l’efficienza della vendita differenziandosi dai competitors con strategie e ottimizzazione SEO affidandosi ad agenzie specializzate.
Per chi indugiava, invece, è il momento di capire se e-commerce e sito web siano soluzioni approcciabili per non rimanere indietro in questo mondo sempre più veloce e digitale.
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