Chi lavora con la SEO o con il marketing digitale lo sa bene: basta un aggiornamento di Google per far tremare piani editoriali, performance organiche e strategie di visibilità. L’ultimo “terremoto” ha un nome preciso: AI Overview.
Ma di cosa si tratta davvero? Perché tutti ne parlano? E, soprattutto, cosa cambia per brand e aziende che puntano a farsi trovare online?
Il modo in cui cerchiamo e troviamo informazioni online è cambiato radicalmente. Se fino a ieri la partita SEO si giocava sulla prima pagina dei risultati organici, oggi il vero obiettivo è un altro: diventare la fonte scelta dall’algoritmo per costruire quella risposta generativa che appare direttamente nella SERP.
Il white paper SEOZoom di luglio 2025 racconta bene questa rivoluzione, con dati esclusivi su chi sta vincendo la partita, quali settori stanno pagando di più e quali strategie servono per non farsi tagliare fuori. In questo articolo ripercorriamo i punti chiave, aggiungiamo esempi concreti e suggeriamo approcci pratici per aziende, brand e professionisti del marketing digitale.
AI Overview è la nuova funzionalità di Google che riassume le risposte alle ricerche direttamente nella SERP utilizzando l’intelligenza artificiale (modelli come Gemini).
In pratica, quando un utente fa una ricerca, al posto dei soli link blu o snippet in evidenza, trova un box generato dall’IA che offre una sintesi testuale, spesso arricchita da link di approfondimento e immagini.
Non più (solo) un elenco di risultati, ma una risposta conversazionale che intercetta subito l’intento di ricerca.
Il rollout è iniziato in modo sperimentale con meno dell’1% delle ricerche, ma da marzo 2025 ha accelerato: oggi oltre l’11% delle query mostra un’AI Overview, e la percentuale è in crescita. Per gli utenti significa tempo risparmiato, per i siti web un cambio di paradigma: non basta posizionarsi bene, bisogna essere scelti come fonte.
La domanda più frequente è: “Ok, ma come fa Google a generare questo riassunto?”.
L’AI Overview si appoggia a:
Il sistema non “inventa” (anche se errori possono capitare), ma estrae, combina e sintetizza informazioni già presenti nel web.
Secondo i dati SEOZoom, le AI Overview tendono a premiare i brand con una reputazione consolidata. A dominare sono:
Il denominatore comune è la fiducia. Non si tratta solo di quantità di contenuti, ma di autorevolezza agli occhi di Google. Interessante un dato: circa il 40% dei link nelle AI Overview non proviene dai primi 10 risultati organici. Google pesca a più ampio raggio, premiando qualità e pertinenza.
L’AI Overview non è sempre visibile:
Tradotto: se il tuo contenuto punta solo alla vendita, rischia di non essere mai selezionato. Se invece offre valore educativo, le chance aumentano.
Qui si apre la parte più interessante per chi fa marketing. Comparire nell’AI Overview può diventare un boost di visibilità enorme. Ma non basta esserci: serve capire cosa cambia.
In altre parole, conviene esserci. Ma bisogna cambiare approccio.
Essere citati in un’AI Overview non significa automaticamente ricevere più visite. Spesso l’utente trova già la risposta in SERP. Ma ci sono casi in cui la menzione diventa un vantaggio competitivo: i siti che trasformano la citazione in traffico lo fanno offrendo qualcosa in più.
Esempi:
In sintesi, la differenza la fa il “perché cliccare dopo”. Non basta essere citati: bisogna dare all’utente un motivo reale per proseguire.
SEOZoom ha mappato i comparti dove le AI Overview sono più presenti:
Per questi settori le AI Overview sono un’arma a doppio taglio: visibilità per i contenuti migliori, calo di traffico per chi non riesce a distinguersi.
Se vuoi capire dove puntare, guarda come cercano gli utenti. Le query che più spesso attivano la panoramica AI sono:
E qui il consiglio pratico: scrivere pensando alle domande, non solo alle keyword, intercettare e costruire contenuti che vadano oltre la risposta breve.
La grande domanda dei marketer: “Come faccio a farci finire i miei contenuti?”.
Nessuna scorciatoia, nessun tag magico. Google lo ripete: conta la sostanza. I fattori chiave sono:
Un consiglio pratico: integrare sezioni Q&A, box di confronto, definizioni chiare. Sono le strutture che l’algoritmo può riutilizzare più facilmente.
Non c’è una ricetta magica, ma una direzione chiara: scrivere per le persone e per l’IA allo stesso tempo.
Come ogni novità, anche AI Overview porta con sé qualche ombra:
Rischi:
Opportunità:
Questo significa che non sostituirà i contenuti, ma eleverà l’asticella della qualità.
Non si tratta solo di una novità tecnica, ma di un cambio culturale. L’AI Overview sposta il focus da “posizionarsi su Google” a “essere utili, chiari e affidabili per l’utente”.
Per chi fa comunicazione:
Una strategia ben pensata, curata nei dettagli, può portare un’agenzia o un brand locale a giocarsela con i grandi.
AI Overview non è la fine della SEO, ma una sua evoluzione. Le aziende che sapranno farsi trovare con contenuti chiari, formati in modo intelligente e con una strategia a lungo termine non solo continueranno a essere visibili, ma potranno guadagnare un ruolo di primo piano.
In un mondo dove Google risponde sempre di più al posto nostro, la vera differenza resta la stessa: creare identità che restano e connessioni che contano.
Il futuro della SEO è già qui. Se vuoi capire come portare il tuo sito dentro le AI Overview, quali contenuti ottimizzare e come superare i competitor, è il momento di muoversi.
Gli strumenti ci sono, i dati anche. La differenza la farà la tua capacità di adattarti.
La domanda non è: l’AI cambierà la SEO?
La vera domanda è: sei pronto a cambiare insieme alla SEO?
Che cos’è AI Overview di Google?
È la nuova funzionalità di ricerca che fornisce un riassunto generato con l’intelligenza artificiale direttamente nella SERP, raccogliendo informazioni da fonti online autorevoli.
Come funziona l’AI Overview?
Analizza i contenuti web più rilevanti, li sintetizza con modelli di intelligenza artificiale (come Gemini) e li presenta in forma di panoramica, spesso con link di approfondimento.
Quando appare l’AI Overview?
Si attiva soprattutto per query complesse, domande conversazionali (“come”, “perché”), how-to, comparazioni e ricerche localizzate.
Come comparire nell’AI Overview?
Creando contenuti chiari e strutturati, utilizzando FAQ, markup schema, testi approfonditi e verticali, e puntando su fonti e domini autorevoli.
AI Overview riduce il traffico ai siti?
In alcuni casi sì, perché gli utenti trovano già la risposta nella panoramica. Tuttavia, comparire lì aumenta l’autorevolezza e porta click più qualificati.
È affidabile l’AI Overview?
Generalmente sì, ma possono verificarsi errori o sintesi imprecise. Per questo è fondamentale che i contenuti online siano accurati, aggiornati e ben strutturati.